lunedì 28 luglio 2014

Ancora una volta il Siena Guitar Festival regala a Siena un evento prestigioso
















Anche quest’anno il Siena Guitar Festival ha regalato alla Città di Siena un evento prestigioso il 4 gennaio al Teatro dei Rozzi. I musicisti hanno offerto performances di grande professionalità e qualità. Prestigiose emozioni stimolate da un’icona e pietra miliare del jazz come Franco Cerri.Accanto a lui Irio De Paula, Jimmy Villotti, Antonella Vizzi e, last but not list, special guest FlavioBoltro e Marcio Rangel. Il pubblico che segue il festival sin dalla prima edizione ha contribuito notevolmente a far crescere l’iniziativa, seguendo con entusiasmo tutti i processi di organizzazione, costruendo un grande incontro sinergico tra organizzatori e musicisti. La città, in collaborazione con Cacio e Pere per l’Anteprima e Jazz Winter di Lucevan le Stelle a Montepulciano per il dopofestival, insieme al Comitato Siena Guitar, ha reso possibile un evento di livello di richiamo internazionale caratterizzato da qualità di prodotti, servizi e ospitalità, per musicisti e ospiti,professionalità e disponibilità. “È stato un evento straordinario” dichiara Rita Petti, presidente della Commissione Cultura al Comune di Siena “che ha riempito il Teatro dei Rozzi di grande partecipazione e feeling. Siamo felici e soddisfatti per questa edizione e ci auguriamo che il SienaGuitar Festival rinnovi il suo appuntamento annuale con la qualità, il coinvolgimento e l’entusiasmo che lo hanno caratterizzato”.
Ancora una volta il Siena Guitar Festival regala a Siena un evento prestigioso
http://cultura.panorama.it/musica/james-brown-jimi-hendrix-miti-musica-rivivono-cinema

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venerdì 25 luglio 2014

SIENA GUITAR FESTIVAL PRESENTA: DANILO REA E FLAVIO BOLTRO "OPERA" @ CASTELLO DI MONTERIGGIONI (SI) 04 SETTEMBRE 2014

Danilo Rea, la cui vera passione è sempre stata “il poter improvvisare dall’inizio alla fine”, sembra aver realizzato il proprio desiderio con il suo primo album in solo, Lost in Europe. Il disco, registrato interamente dal vivo, è nato durante un tour di nove concerti tenuti dal pianista nei principali festival d’Europa. In solo, Danilo Rea mette ben in luce la sua capacità, che era già stata delineata nei progetti di Doctor 3, di fusion tra jazz e “pop”, intrecciando in totale, ispirata libertà, le emozioni delle melodie note e meno note della musica “leggera”. Con il progetto “Opera”, Rea improvvisa sui più noti temi di arie liriche tra cui Mascagni, Puccini, Verdi, Bizet.

Flavio Boltro fa parte della scena jazzistica internazionale da più di 15 anni. Diplomato al conservatorio di Torino, si è esibito accanto a musicisti di grande levatura come Cedar Walton, Bob Berg, Don Cherry, Billy Hart e Billy Higgins. A partire dal 1990 ha participato a numerosi festival e tournée in veste di sideman di Freddie Hubbard e Jimmy Cobb, prima di diventare un componente del gruppo di Laurent Cugny e di suonare con Aldo Romano. Dopo aver fatto parte stabilmente per quattro anni dell’Orchestre National de Jazz, e in seguito del sestetto di Michel Petrucciani, è stato componente del gruppo Di Battista-Boltro Quintet.



L’opera è per gli italiani una “dimensione del cuore”. Questo vale anche per il pianista romano Danilo Rea, il quale vanta quasi una predestinazione a questa passione nazionale. Ha compiuto gli studi di pianoforte classico al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e anche dopo la svolta verso la musica jazz, Danilo Rea, meno orientato agli standard jazz nordamericani, ha sempre prediletto la tradizione musicale della sua terra. Ne è un esempio il suo debutto con l’etichetta ACT “A Tribute to Fabrizio de Andrè”, che gli è valso il premio come miglior pianista dell’anno nel Top Jazz 2010, il referendum indetto dalla prestigiosa rivista Musica Jazz. Rea ha scoperto l’opera grazie a Puccini, il suo compositore prediletto. Dopo il CD “Lirico” del 2004, si è dedicato a “Opera”, questa volta interamente dedicato al melodramma italiano, con il sostegno del celebre trombettista torinese Flavio Boltro, musicista conosciuto in tutto il mondo.


Anche lui vanta un eccellente curriculum: studi classici al Conservatorio di Torino, collaborazioni in orchestre sinfoniche oltre che un autentico interesse verso la sperimentazione. Fin dal primo suono, Rea e Boltro si impongono nel nuovo CD “Opera” come lirici eccelsi, che non temono il pathos e l’emozione profonda. Al centro del progetto c’è il contenuto melodico delle composizioni. L’evidente rispetto di fronte ai classici dell’opera non esclude naturalmente l’innovazione. Essendo due degli improvvisatori più creativi della scena italiana, trovano sempre un’avvincente variazione ritmica, una frase stimolante o un invenzione armonica importante.


Opera e jazz scorrono armoniosamente l’uno nell’altro, e il loro equilibrio non appare mai né forzato né meccanico. Ne è un eccellente esempio la “Sinfonia dal Guglielmo Tell” di Rossini. Per rapido che sia il tempo, non si ascoltano mai forzature. La concentrazione va tutta sulla drammaticità insita nel brano, nel quale Rea e Boltro riescono con successo a trovare l’equilibrio ideale fra tecnica strepitosa, arrangiamento sorprendente e forza improvvisativa. Il “nascondiglio prediletto” – Schloss Elmau, castello che si trova nel centro delle prealpi bavaresi, è stato per molti artisti classici e jazz la fonte d’ispirazione per questo viaggio nel mondo dell’opera italiana.